Meglio i dispositivi anticaduta o quelli di ritenzione?

In cantiere esistono principalmente due modi per tutelare gli operai che lavorano ad alta quota: i sistemi anticaduta e quelli di ritenzione.

Di seguito approfondiremo gli aspetti legati alle caratteristiche di entrambi, così da consentire di cogliere le differenze principali tra essi.

Cosa li accomuna

Per quel che riguarda ciò che accomuna dispositivi anticaduta e quelli di ritenzione, possiamo dire che in entrambi i casi gli operai indossano una particolare imbracatura di sicurezza, la quale è assicurata al sistema di anticaduta per mezzo di un’apposita corda o cavo.

Tipicamente, i lavoratori si agganciano ad una linea vita da tetto, la quale è il massimo per la sicurezza dato che è in grado di assicurare in maniera affidabile il dispositivo anticaduta ad essa agganciato, impedendo di fatto al lavoratore di precipitare verso il basso anche in caso di caduta accidentale.

Le differenze

La differenza sostanziale risiede nel fatto che nei sistemi anticaduta i lavoratori vengono protetti in caso di caduta accidentale, dato che il loro movimento verso il basso viene prontamente arrestato.

I sistemi di ritenzione invece, hanno direttamente il compito di impedire agli operai di mettersi in una posizione tale dalla quale potrebbe poi scaturire una caduta.

Si potrebbe dunque pensare che la seconda possa essere da preferire, ma ci sono delle necessità di cantiere per le quali spesso si rende necessario andare a lavorare proprio sul bordo del tetto e dunque un sistema anticaduta in quei casi è da preferire.

Il sistema anticaduta

Il sistema anticaduta non va ad impedire agli operai di compiere determinati movimenti, ma al contrario si limita ad impedirne la caduta verso il basso nel caso in cui questa si verifichi.

Dunque un sistema anticaduta fa in maniera tale che la caduta si vada a fermare prima che l’operaio possa toccare terra o semplicemente avvicinarsi al suolo.

Chiaramente in questo caso è importante adoperare dell’attrezzatura specifica che sia in grado di gestire le forze in causa generate da un lavoratore che cade da una certa quota.

In particolar modo tale sistema deve essere in grado di assorbire l’urto, evitando così di scaricarlo per intero sul corpo del lavoratore.

Si tratta dunque di una certezza e per questo tale sistema è oggi ampiamente adoperato all’interno di cantieri di ogni tipo e comunque laddove ci sia la necessità di lavorare ad alta quota.

Il sistema di ritenzione

Come accennato, con un sistema di ritenzione vi è una corda della lunghezza adatta ad impedire all’operaio di raggiungere una zona di pericolo, ovvero il bordo del tetto.

Il cavo ha infatti una lunghezza fissa calcolata tra la distanza che esiste tra il punto in cui essa è fissata ed il bordo del tetto, così da avere sempre un margine di sicurezza.

Ad ogni modo in determinati casi, quelli in cui la distanza dal bordo non è sempre uguale ma può variare, ed è possibile anche andare a regolare manualmente la lunghezza desiderata del cavo.

Ciò può aumentare il livello di rischio, per cui va pensato un utilizzo consapevole di questa opzione.

Considerazioni finali

Tenuto conto delle caratteristiche di entrambi i dispositivi citati, possiamo dire che non ve ne sia uno da preferire dall’altro a prescindere. Molto dipende infatti dalle necessità di cantiere, dunque dalla tipologia di lavoro da eseguire.

Va tenuto conto ad ogni modo anche di altri fattori quali l’esperienza degli operai che andranno ad effettuare quel determinato tipo di lavoro, la necessità di avere particolare libertà di movimento, la frequenza con la quale i lavoratori dovranno salire sul tetto e la durata stessa dei lavori.