Parità di genere e diritti delle donne: a che punto è l’Italia?

Se a livello internazionale la maggioranza delle persone concorda sul fatto che la disuguaglianza di genere è ancora lontana dall’essere risolta, per il 67% degli italiani attualmente la disuguaglianza è in termini di diritti sociali, politici/economici. Soprattutto per le donne (73% contro 61% uomini).
L’8 marzo si celebra la Giornata Internazionale della Donna, e il sondaggio internazionale condotto da Ipsos in collaborazione con il Global Institute for Women’s Leadership del King’s College di Londra, mostra che tuttavia, rispetto agli anni precedenti la pandemia, quasi la metà degli italiani e delle italiane (49%, +3% vs 2019) ritiene che ci siano stati miglioramenti.
Il 50% (+7% vs 2018) sostiene che la parità sarà raggiunta, ma è un ottimismo che prevale principalmente tra gli uomini (57%) rispetto alle donne (42%).

L’alleanza uomo-donna è vantaggiosa per tutti 

In Italia, la maggioranza (56%) ritiene che l’alleanza tra uomo e donna sia un fattore di sostegno alla parità di genere. In particolare, il 61% delle donne e il 51% degli uomini. Al contempo, per un 42% ci si aspetta che gli uomini facciano troppo per sostenere la parità: un pensiero condiviso principalmente dagli stessi uomini (47%) rispetto alle donne (37%). Inoltre, il 42% ritiene che i passi in avanti compiuti sul tema della parità di genere vadano a discapito dell’uomo, mentre il 48% crede il contrario. E il 51% degli uomini (33% donne) sostiene che continuando a promuovere l’uguaglianza di genere si rischia una discriminazione al contrario. Ma in generale, un 43% ritiene che la parità di genere sia vantaggiosa allo stesso modo per entrambi i sessi.

Contrastare le discriminazioni anche nella quotidianità

Se il 35% ritiene però che le giovani donne abbiano una vita migliore rispetto a quelle delle loro mamme e nonne il 25% continua ad assistere a commenti sessisti da parte di amici o familiari, il 15% a discriminazioni sul luogo di lavoro e l’8% a molestie sessuali.
Per contrastare le discriminazioni e contribuire a promuovere la parità di genere, il 63% ritiene che si possano intraprendere diverse iniziative. Il 27% ha parlato di uguaglianza di genere con i propri familiari/amici e il 19% ha fatto notare pubblicamente un commento sessista su una donna. Inoltre, sul luogo di lavoro, il 16% ha parlato di parità di genere e il 9% ha riportato anche esempi di discriminazioni.

Agire sì, ma si temono le conseguenze

Ma sebbene la maggioranza dichiari di poter agire per combattere disuguaglianze e discriminazioni di genere, nel corso degli anni aumenta la quota di quanti temono conseguenze dovute all’esposizione a difesa dei diritti delle donne (30% vs 18% 2017). Durante l’ultimo anno, ad esempio, piccole minoranze (sotto il 10%) hanno dichiarato di non essere sicure di quale sia il modo giusto per parlare di parità di genere e/o delle misure da adottare. E il 22% non ha preso provvedimenti perché non si è mai trovato in una situazione in cui ha visto un esempio di disuguaglianza di genere.