Talenti cercasi: 3 aziende su 4 non trovano profili ricercati

Secondo una ricerca internazionale ripresa dal World Economic Forum, 3 aziende su 4 non riescono a trovare i profili ricercati, una percentuale in netta crescita negli ultimi anni: +120% rispetto a 10 anni fa e +8,7% sul 2021.  Un fenomeno che coinvolge anche l’Italia, dove la percentuale complessiva è di poco inferiore alla media globale: una minaccia che può mettere un freno alla crescita economica. Secondo il recente report Upwork’s Future Workforce, il 70% delle organizzazioni ha previsto un aumento del personale entro i prossimi sei mesi, a patto che si riescano a trovare i profili specializzati. In questo senso, gli ambiti di lavoro dove è più difficile scovare i talenti sono Information Technology, sales & marketing, manufatturiero e front office.

Nuove sfide per le aziende: Talent Shortage e Skill Shortage

Le aziende si trovano costrette quindi ad affrontare nuove sfide nello scenario globale post-pandemico: il Talent Shortage e lo Skill Shortage, ovvero, la mancanza di competenze tecniche e personali adatte a ricoprire una nuova posizione lavorativa. La ricerca The skillful corporation, redatta da McKinsey, ha messo in evidenza come oggi il 43% delle aziende lamenti carenze di competenze all’interno della propria forza lavoro. Percentuale che sale all’87% se si dilata l’arco temporale fino ai prossimi 5 anni. Non sorprende che per il 53% delle organizzazioni l’azione più utile da intraprendere sia quella di reskillare i dipendenti, seguito dall’assunzione di nuove risorse (20%) e la ridistribuzione della forza lavoro con nuovi incarichi e posizioni (20%).

Le 5 top soft skill più ricercate dagli headhunter

Secondo gli esperti di ricerca e selezione del personale di Zeta Service attualmente le prime 2 del le 5 top soft skill più ricercate dagli headhunter sono Smart Teamworker, ovvero la capacità di collaborare per portare a termine un progetto anche da remoto, e il Time Management. Riuscire a definire in anticipo gli obiettivi, focalizzando il lavoro verso attività definite e in grado di portare risultati, aiuterà la risorsa a ottimizzare il lavoro.

Adaptability, Critical Thinking, Knowledge Management

Seguono l’Adaptability (sapersi adattare a contesti lavorativi mutevoli, essere aperti alle novità, a nuovi incarichi ed essere disponibili a collaborare con persone con punti di vista anche diversi dal proprio), il Critical Thinking (riuscire a trasmettere le criticità attuali in modo chiaro, accurato e preciso, e saper trovare una soluzione alle criticità che si stanno incontrando), e il Knowledge Management, l’abilità nell’acquisire, organizzare e riadattare dati e informazioni provenienti da fonti diversi.
I lavoratori che hanno queste soft skills sanno analizzare le problematiche per poter ricercare le informazioni necessarie a risolvere le necessità e organizzarle e condividerle in base alle priorità.